Quello che dici è talmente tanto giusto, e così pieno di concetti “centrati”, per me in questo momento della mia vita (a dicembre mi sono licenziata e ho deciso di prendermi un anno sabbatico), che ho deciso di salvare l’articolo e rileggerlo una seconda volta con più attenzione fra un po’. Intanto grazie per i molti spunti di riflessione.
Ciao Federica, grazie per il commento e in bocca al lupo per l’anno sabbatico.
Indipendentemente da come andrà, è già una scelta preziosa: riuscire a staccarsi dalle logiche della carriera e da quelle “stabilità” che, paradossalmente, spesso ci rendono più insicuri che sereni.
Membro del detox club presente 🙋🏽♀️ ormai uso Instagram 2 minuti al giorno per quei due messaggi che ricevo e Facebook praticamente zero, forse 2 minuti alla settimana. Gli altri, tiktok threads etc non ce li ho neanche. Uso substack e raramente YouTube. Il primo ogni tanto mi incastra nel doomscrolling però 😢
Come fai a evitare YouTube? Ti invidio. Per me è praticamente la TV: lo guardo a pranzo o la sera, a letto.
Su Substack, sì, purtroppo ha preso rapidamente la deriva di un social come gli altri, anche se la qualità dei contenuti resta più alta. Il problema è sempre lo stesso: finché il paradigma rimane quello dell’engagement e del tempo speso sulla piattaforma, il doomscrolling sarà inevitabile.
Io, alla fine, ho capito che preferisco perdermi dei contenuti, “rimanere indietro”, piuttosto che rimanerci incastrato. Però cavolo, è un peccato.
Non "evito" YouTube, lo uso molto poco. Ieri a cena ho visto un documentario di Nova Lectio da 20 minuti e basta. La verità è che lavorando online passo tutto il tempo al PC, quindi la sera a letto leggo (su carta o su Kindle) sennò mi cadono gli occhi.
Oramai su Substack devo andare a cercarmi chi mi interessa perché nel feed compaiono i gattini e le tazze di tè di gente che non seguo, che tristezza.
Mi fa sorridere leggerti da una sponda molto speciale, quella del lago Atitlán in Guatemala. Se sono arrivato qua dopo il mio primo mese di backpacking è anche grazie a te e a tutta l’ispirazione che mi hai dato da quando ho iniziato a leggerti. Quindi un bel grazie di ritorno anche a te bello!
Mi sono chiesto anch’io chi fosse il mio avversario, e mi sono accorto che in realtà non ne ho solo uno, ma diversi. Sono tutti seduti intorno ad un tavolo di discussione, e dialogano tra di loro e con i personaggi che invece sono meno ostili. Non so perché ma me li immagino tutti a destra. A volte c’è armonia, in altri casi alcuni si alzano e diventano troppo rumorosi. Mi piace pensare che c’è un presidente che coordina il tutto, che prende decisioni lucide e benevole… Ma a volte il casino è tanto xD.
Il viaggio è molto interessante perché come dici è un modo di levare il terreno sotto i piedi di alcuni avversari, li sento scalpitare ma
non hanno tanti punti di appoggio per alzare la voce. E c’e invece tanto spazio per nutrire quelli che sono seduti nella parte sinistra.
Chissà chi è seduto intorno al tuo di tavolo, oltre al rispettabile freelance e il viaggiatore con lo zaino. Già non vedo l’ora di leggerti di nuovo!
Ciccioo, sto seguendo il tuo viaggio su PolarSteps... madò, che figata. I bus notturni, le piccole comunità, la giungla, poi le capitali con quell’architettura coloniale e i compagni di strada lungo il cammino.
Ogni volta che leggo un tuo aggiornamento, ho un picco di nostalgia ed eccitazione. Mi immagino già un giorno alla Rondinella, birretta in mano, a condividerci i racconti. O magari sarà dall’altra parte del mondo. Chissà!
Cancellare prima l’app di Facebook e più quella di Instagram ha richiesto svariati tentativi e tentennamenti. Le ho sostituite con cose tipo: lavarmi i denti e basta quando mi lavo i denti, ascoltare musica e basta quando ascolto la musica e cose così. Le mie giornate sono più ricche. Il telefono lo uso ancora per svago ma magari per fare grandi approfondimenti su Wikipedia o con ChatGPT. Non tornerei mai indietro
Ecco, mi hai fatto notare che in questo percorso verso il superamento dell’era dei social, faccio ancora fatica a non avere sempre qualcosa in sottofondo - musica o podcast - quando faccio attività che non richiedono uno schermo davanti. È sicuramente qualcosa che va oltre i social in senso stretto, ma riuscire a lavarsi i denti e basta, sembra assurdo, ma è davvero un ottimo esempio e un grande traguardo.
P.S. Comunque, se dieci anni fa qualcuno ci avesse detto che un lunedì sera ci saremmo scritti nei commenti di un blog per congratularci a vicenda sul nostro modo di lavarci i denti, nemmeno nelle previsioni più distopiche ci avremmo creduto.
La tua newsletter la leggo tutta, dalla prima all'ultima parola. Senza saltare qualche riga, come in genere faccio con i testi che mi annoiano o che so già dove vanno a parare.
Cestinare proprio no! Una newsletter così vera, piena e leggera è di rara rarità. E malgrado la nostra differenza di età mi ritrovo sempre, tutte le volte, in tanto di ciò che scrivi. 🫶🏻
Che bello, grazie Emanuela. Ogni volta ho l’ansia di dire fesserie o di far perdere tempo a chi legge. Quello che mi hai scritto mi dà una gran carica per continuare 🥹 Grazie davvero!
Dimenticavo di condividerti un' immagine a mio parere meravigliosa che mi ha lasciato nei commenti una lettrice dei Pensieri Nomadi: nomade sul posto. Ti percepisco così.
Guai a te se la cestini 🙂 È abbastanza incredibile che, a dispetto dell'abisso di età, esperienze, provenienze, io mi ritrovi sempre come d'incanto in quello che scrivi. E nel modo in cui lo scrivi. Il tuo post mi coglie a Tarifa, splendida tra i due mari. E, quindi, su quale sponda del mare sono, sarò, ero?
Grazie, Cristina! Che bello, sono stato in Andalusia e in Marocco, ma mai a Tarifa. Dev’essere un luogo unico. Chissà che emozione vedere l’ingresso del Mediterraneo!
Incredibile come il posto in cui ti trovi rispecchi così bene la metafora di questo numero. Ti ringrazio sempre per il supporto a questo piccolo progetto e ti auguro buon viaggio. Ti seguo anche sull’altro social, quello dove si mettono solo i like. Chissà, magari un giorno ci becchiamo in qualche ostello in giro per il mondo. Sarebbe bellissimo.
Quello che dici è talmente tanto giusto, e così pieno di concetti “centrati”, per me in questo momento della mia vita (a dicembre mi sono licenziata e ho deciso di prendermi un anno sabbatico), che ho deciso di salvare l’articolo e rileggerlo una seconda volta con più attenzione fra un po’. Intanto grazie per i molti spunti di riflessione.
Ciao Federica, grazie per il commento e in bocca al lupo per l’anno sabbatico.
Indipendentemente da come andrà, è già una scelta preziosa: riuscire a staccarsi dalle logiche della carriera e da quelle “stabilità” che, paradossalmente, spesso ci rendono più insicuri che sereni.
Come sempre, bellissima riflessione. E bellissima serie, Severance. Molto più profonda di quanto sembri.
Membro del detox club presente 🙋🏽♀️ ormai uso Instagram 2 minuti al giorno per quei due messaggi che ricevo e Facebook praticamente zero, forse 2 minuti alla settimana. Gli altri, tiktok threads etc non ce li ho neanche. Uso substack e raramente YouTube. Il primo ogni tanto mi incastra nel doomscrolling però 😢
«Ringraziamo tutti insieme Alessandra».
«Grazie Alessandra!», in coro.
Come fai a evitare YouTube? Ti invidio. Per me è praticamente la TV: lo guardo a pranzo o la sera, a letto.
Su Substack, sì, purtroppo ha preso rapidamente la deriva di un social come gli altri, anche se la qualità dei contenuti resta più alta. Il problema è sempre lo stesso: finché il paradigma rimane quello dell’engagement e del tempo speso sulla piattaforma, il doomscrolling sarà inevitabile.
Io, alla fine, ho capito che preferisco perdermi dei contenuti, “rimanere indietro”, piuttosto che rimanerci incastrato. Però cavolo, è un peccato.
ahah prego.
Non "evito" YouTube, lo uso molto poco. Ieri a cena ho visto un documentario di Nova Lectio da 20 minuti e basta. La verità è che lavorando online passo tutto il tempo al PC, quindi la sera a letto leggo (su carta o su Kindle) sennò mi cadono gli occhi.
Oramai su Substack devo andare a cercarmi chi mi interessa perché nel feed compaiono i gattini e le tazze di tè di gente che non seguo, che tristezza.
Mi fa sorridere leggerti da una sponda molto speciale, quella del lago Atitlán in Guatemala. Se sono arrivato qua dopo il mio primo mese di backpacking è anche grazie a te e a tutta l’ispirazione che mi hai dato da quando ho iniziato a leggerti. Quindi un bel grazie di ritorno anche a te bello!
Mi sono chiesto anch’io chi fosse il mio avversario, e mi sono accorto che in realtà non ne ho solo uno, ma diversi. Sono tutti seduti intorno ad un tavolo di discussione, e dialogano tra di loro e con i personaggi che invece sono meno ostili. Non so perché ma me li immagino tutti a destra. A volte c’è armonia, in altri casi alcuni si alzano e diventano troppo rumorosi. Mi piace pensare che c’è un presidente che coordina il tutto, che prende decisioni lucide e benevole… Ma a volte il casino è tanto xD.
Il viaggio è molto interessante perché come dici è un modo di levare il terreno sotto i piedi di alcuni avversari, li sento scalpitare ma
non hanno tanti punti di appoggio per alzare la voce. E c’e invece tanto spazio per nutrire quelli che sono seduti nella parte sinistra.
Chissà chi è seduto intorno al tuo di tavolo, oltre al rispettabile freelance e il viaggiatore con lo zaino. Già non vedo l’ora di leggerti di nuovo!
Ciccioo, sto seguendo il tuo viaggio su PolarSteps... madò, che figata. I bus notturni, le piccole comunità, la giungla, poi le capitali con quell’architettura coloniale e i compagni di strada lungo il cammino.
Ogni volta che leggo un tuo aggiornamento, ho un picco di nostalgia ed eccitazione. Mi immagino già un giorno alla Rondinella, birretta in mano, a condividerci i racconti. O magari sarà dall’altra parte del mondo. Chissà!
Intanto, buen camino, mi hermano!
Cancellare prima l’app di Facebook e più quella di Instagram ha richiesto svariati tentativi e tentennamenti. Le ho sostituite con cose tipo: lavarmi i denti e basta quando mi lavo i denti, ascoltare musica e basta quando ascolto la musica e cose così. Le mie giornate sono più ricche. Il telefono lo uso ancora per svago ma magari per fare grandi approfondimenti su Wikipedia o con ChatGPT. Non tornerei mai indietro
«Facciamo un caloroso applauso a Fausto».
«Grazie Fausto» risponde il coro.
Ecco, mi hai fatto notare che in questo percorso verso il superamento dell’era dei social, faccio ancora fatica a non avere sempre qualcosa in sottofondo - musica o podcast - quando faccio attività che non richiedono uno schermo davanti. È sicuramente qualcosa che va oltre i social in senso stretto, ma riuscire a lavarsi i denti e basta, sembra assurdo, ma è davvero un ottimo esempio e un grande traguardo.
Il monotasking sarà la grande rivoluzione.
P.S. Comunque, se dieci anni fa qualcuno ci avesse detto che un lunedì sera ci saremmo scritti nei commenti di un blog per congratularci a vicenda sul nostro modo di lavarci i denti, nemmeno nelle previsioni più distopiche ci avremmo creduto.
La tua newsletter la leggo tutta, dalla prima all'ultima parola. Senza saltare qualche riga, come in genere faccio con i testi che mi annoiano o che so già dove vanno a parare.
Ma grazie Alessia, mi riempie il cuore, è bellissimo. Grazie davvero.
Cestinare proprio no! Una newsletter così vera, piena e leggera è di rara rarità. E malgrado la nostra differenza di età mi ritrovo sempre, tutte le volte, in tanto di ciò che scrivi. 🫶🏻
Che bello, grazie Emanuela. Ogni volta ho l’ansia di dire fesserie o di far perdere tempo a chi legge. Quello che mi hai scritto mi dà una gran carica per continuare 🥹 Grazie davvero!
Dimenticavo di condividerti un' immagine a mio parere meravigliosa che mi ha lasciato nei commenti una lettrice dei Pensieri Nomadi: nomade sul posto. Ti percepisco così.
Guai a te se la cestini 🙂 È abbastanza incredibile che, a dispetto dell'abisso di età, esperienze, provenienze, io mi ritrovi sempre come d'incanto in quello che scrivi. E nel modo in cui lo scrivi. Il tuo post mi coglie a Tarifa, splendida tra i due mari. E, quindi, su quale sponda del mare sono, sarò, ero?
Grazie, bellissima lettura, che leggo e rileggo.
Grazie, Cristina! Che bello, sono stato in Andalusia e in Marocco, ma mai a Tarifa. Dev’essere un luogo unico. Chissà che emozione vedere l’ingresso del Mediterraneo!
Incredibile come il posto in cui ti trovi rispecchi così bene la metafora di questo numero. Ti ringrazio sempre per il supporto a questo piccolo progetto e ti auguro buon viaggio. Ti seguo anche sull’altro social, quello dove si mettono solo i like. Chissà, magari un giorno ci becchiamo in qualche ostello in giro per il mondo. Sarebbe bellissimo.