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Avatar di Daria Bernardoni

Io sono partita perché l’unica cosa che sapevo è che la vita che stavo facendo non era la mia, avevo bisogno di cercarne un’altra, e avevo bisogno di cercarla da un’altra parte perché intorno a me la cultura dominante (=autentica del luogo?) era basata su valori che non mi rappresentano (soldi, lavoro, consumo etc). Ora, fuggire dai soldi e dal lavoro è stato molto facile, ma la società del consumo è globale, quindi ti ci ritrovi sempre. Il turismo è la riduzione del viaggio al consumo? Allora cerco di viaggiare innanzitutto più lentamente, come dice Ilaria, e poi di viaggiare con l’obiettivo di fare esperienze anti-consumistiche - ora sto appunto insegnando ai bambini, cosa che in Italia peraltro non avrei mai potuto fare. Quindi sì penso di poter dire che per me il viaggio è più un mezzo che un fine, ma è un equilibrio molto complicato. Grazie delle riflessioni!

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Avatar di Ilaria

Molto interessante questa analisi. Per me da un po’ di tempo a questa parte, l’unico viaggio possibile è quello lento

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