8 Commenti
giu 8Messo Mi piace da Vincenzo Rizza

Ti capisco perché ho vissuto le tue stesse sensazioni. Tra l'altro io ho sempre viaggiato lavorando, quindi il lavoro ti riempie un po' quel senso di dover fare. Che magari è un senso di colpa atavico verso i genitori, che sono stati i primi a cui dimostravi di fare. Almeno io la vedo così. Anche io mi sentivo che dovevo sempre fare qualcosa e se non lavoravo, dovevo fare un'escursione, mentre invece avrei dovuto distendermi a bordo piscina a leggere, ogni tanto. Cosa che poi ho cominciato a fare, togliendo, togliendo, togliendo. Secondo me, non è tanto la grande città, io ho finito il mio viaggio a Quindio in Colombia (perché l'ho fatto al contrario) e provavo le stesse sensazioni. Oddio ho talmente tanto cose da dire che devo scriverci una newsletter ahahahahah

Expand full comment
author

Si, per me è la somma delle due cose, la foga di ricominciare a fare certe cose che avevo messo in pausa e lo stare in una città piena di stimoli. È una combinazione esplosiva. L'esempio del bordo piscina è perfetto: io tipo in questa fase anche quando provo a fermarmi e rilassarmi al parco, nella mia testa c'è un flipper di pensieri che mi fa deconcentrare in un secondo. Per adesso è così :)

Expand full comment
giu 10Messo Mi piace da Vincenzo Rizza

Manco lo yoga o la meditazione ti possono salvare in questo momento 😂

Expand full comment
giu 8Messo Mi piace da Vincenzo Rizza

Dopo anni di nomadismo, progetti che inizio e che mollo, cose da fare, to-do list infinite, ma chi la vuole più una vita piena? Ahah Scherzi a parte, ultimamente ho mollato così tante cose senza rimorsi perché non ne potevo più del "dover fare". Burn out da me stessa. Certe volte, soprattutto dopo viaggi lunghissimi, dopo aver parlato con migliaia di persone, l'unica cosa da fare è stendersi da qualche parte e ascoltare gli uccellini che cinguettano.

Expand full comment
author

Aggiungere è facilissimo, rimuovere invece ci vuole una vita. Io sto scoprendo che intrinsecamente tutta sta storia dei viaggi è legata a questo esercizio di rimozione. Una sensazione che mi stupisce è quella di sentirmi finalmente presente solo dopo aver terminato la mia to-do list giornaliera. Come se fino a quel momento stessi solo inseguendo la giornata.

Che fatica... credo andrò a stendermi da qualche parte :)

Expand full comment
giu 10Messo Mi piace da Vincenzo Rizza

Idem. Se non spunto tutti i task, mi ronzano in testa e non riesco a essere presente 😢 problema da freelance?

Expand full comment
author

Quel "maledettissimo" Zeigarnik Effect. Devo dire che si, dopo esser diventato freelance da un lato ho sentito di aver riportato la mia vita al centro, ma dall'altro è come se non avessi più quella sensazione di "staccare" e di godermi un weekend, una vacanza, una serata. Che ambiguità!

Expand full comment
giu 19Messo Mi piace da Vincenzo Rizza

Credo sia un tema della nostra generazione quella di mischiare vita privata e lavoro. Siamo quelli degli asili nido e delle palestre in ufficio. Invidio il distacco che invece hanno le nuove generazioni, a ogni modo penso che se quei clienti non si fidano del tuo stile di vita sia comunque una collaborazione destinata a finire prima o poi perché le divergenze si rifletteranno anche sul lavoro.

L’ultima stagione di better call Saul merita 🙌🏻

Expand full comment