Non chiamatemi digital nomad
Vita da Nomade #1 / E se un viaggio incredibile si trasformasse nella solita routine?
Una più che classica
introduzione
Ciao,
questo è il primo numero della newsletter "Vita da Nomade", un diario di viaggio scritto mentre attraverso il mondo. Mi chiamo Vincenzo Rizza, e sebbene il termine "digital nomad" sia spesso associato a chi lavora in movimento, preferisco pensare che il mio modo di vivere e lavorare sia solo una parte di chi sono.
Da una carriera consolidata al successo di una startup, ho scelto di allontanarmi dalle mie competenze acquisite. Nonostante fossi visto come un eccellente manager e un designer affermato, ho deciso di mettere da parte il concetto di "successo" per dedicare la maggior parte del mio tempo a esplorare il mondo.
Sette mesi fa, ho intrapreso un viaggio attraverso il Sud America, partendo dalla costa del Mar dei Caraibi in direzione Patagonia. In questa newsletter, condividerò con voi questa trasformazione e le sfide dell’aver aperto quel famigerato cassetto dei sogni. Vi racconterò delle conseguenze di aver abbandonato la sicurezza per la pura gioia della scoperta, per la curiosità di una vita al di fuori dei sentieri battuti.
Come disse saggiamente Yoda:
«Esercitati a distaccarti da tutto ciò che temi di perdere».
Spero che questa newsletter vi ispiri, vi intrattenga e vi accompagni nel vostro viaggio, sia che siate nomadi nella vita oppure sognatori in cerca di ispirazione. Cominciamo!
Da dove vi scrivo
aggiornamenti · posizione · perù
Sono attualmente a Pisac, un villaggio vicino a Cusco, nella regione della Valle Sacra degli Inca. Vi scrivo un po' in incognito, perché in questo momento sono nel paese illegalmente (ma non ditelo alle autorità), dato che il mio visto di 90 giorni è scaduto mentre seguivo l'itinerario da Chachapoyas al sud del paese. Presto varcherò il confine con la Bolivia, ma una multa di 5 soles (€1,25) al giorno oltre il limite mi aspetta. Pazienza!
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Un antidoto
dubbi • ridimensionamenti
Dopo due anni di viaggio, salendo su decine di bus, treni, aerei, e soggiornando in innumerevoli ostelli, la verità è che tutto diventa routine. Questa consapevolezza ha fatto sorgere dubbi sulla genuinità della mia esperienza e sul significato profondo del mio viaggio.
La forte globalizzazione agisce come una forza omogeneizzante, rendendo difficile coltivare la capacità di stupirsi. Inoltre, la tendenza allo storytelling e alla romantizzazione delle esperienze contribuisce ulteriormente a questa omologazione, intrappolandoci in un ciclo senza fine.
Il problema diventa ancor più complesso quando ci lasciamo influenzare dalle aspettative degli altri e dalle nostre stesse. Questo diventa il principale ostacolo alla libertà di esplorare e alla ricerca di nuove esperienze e di nuovi stimoli.
«La libertà più deliziosa nasce dall'avventurarsi al di là delle aspettative che gli altri hanno creato su di te.» – Steven K. Roberts
Affrontare un problema così sistemico può sembrare scoraggiante. Tuttavia, il mio approccio è quello di cercare soluzioni a livello più personale, chiedendomi quali azioni pratiche posso mettere in atto per piantare il seme della soluzione.
Recentemente, ho deciso di ridimensionare il mio viaggio del peso delle grandi rivelazioni. Ho smesso di lasciare che le aspettative degli altri definissero la mia esperienza, accettando che un viaggio di un anno in Sud America, per quanto affascinante, non debba necessariamente essere epico e trasformativo. Questa consapevolezza è diventata il mio antidoto personale contro i dubbi sulla mia nuova routine, e devo dire che da quel momento sto apprezzando il viaggio per ciò che è veramente.
Niente grandi storie quindi.
Sul coraggio di partire, di restare
la luna e i falò • dimartino
Nel primo episodio del podcast Era sempre festa, incentrato sui romanzi di Cesare Pavese, Dimartino e Neri Marcorè si immergono nell'ultima opera dello scrittore italiano. Forse per le origini comuni con il cantautore siciliano, ho trovato molte analogie tra le mie esperienze e quelle che Dimartino descrive citando il romanzo a cui ha dedicato l'album Un paese ci vuole.
Da sempre ho pensato che partire richieda molto meno coraggio che rimanere e finalmente qualcuno lo dice. Mi sono spesso sentito in difficoltà quando gli occhi sognanti di chi celebrava il mio coraggio cadevano su di me.
Una dedica quindi a tutti i Nuto, che possano riconoscere il proprio coraggio e magari scoprire un giorno di volersi trasformare in Anguilla.
Sotto la luna e le colline nere Nuto una sera mi domandò com’era stato imbarcarmi per andare in America, se ripresentandosi l’occasione e i vent’anni l’avrei fatto ancora. Gli dissi che non tanto era stata l’America quanto la rabbia di non essere nessuno, la smania, piú che di andare, di tornare un bel giorno dopo che tutti mi avessero dato per morto di fame. […]
— Ma non è facile imbarcarsi, — disse Nuto. — Hai avuto del coraggio.
Non era stato coraggio, dissi, ero scappato.
“La luna e i falò”, Cesare Pavese
☞ Ascolta il podcast “Era sempre festa”
☞ Ascolta l'album “Un paese ci vuole”
Il panettone in Perù
dal perù • curiosità
Sapevate che il Perù è il primo consumatore al mondo di panettone? Ebbene, in Perù il dolce tradizionale milanese viene consumato tutto l’anno e lo si può trovare negli scaffali di qualsiasi supermercato.
Pare che nel 1911, arrivò a Lima un certo Pietro D’Onofrio, un pasticciere proveniente dal sud Italia, dalla provincia di Caserta. Dopo aver iniziato vendendo gelati, negli anni 50 espanse il suo business fino a fondare la marca D’Onofrio, che è ancora oggi predominante negli scaffali di ogni supermercato.
☞ La storia del signor D’Onofrio
Il ballo della Marinera
dal perù • danza
Si chiama “marinera” ed è considerata la danza nazionale del Perù. Caratteristiche della marinera includono movimenti aggraziati, saltelli, fioriture di fazzoletti, e un intricato gioco di piedi. Si balla in coppia, in occasioni e ricorrenze speciali e spesso le esibizioni sono accompagnate da musica dal vivo. I ballerini possono indossare costumi tradizionali, ispirati ai vestiti tipici della costa peruviana.
☞ Per saperne di più
Sulla Cultura Fotografica Andina
alessandro cinque • fotografia • reportage
Alessandro Cinque è un fotografo italiano, attualmente residente a Lima, che si è immerso in un progetto a lungo termine esplorando il contesto culturale e sociale della regione.
Cinque si è recato da un fotografo andino specializzato in foto per documenti d'identità e ha fotografato gli stessi soggetti, applicando la sua visione europea, talvolta un po' esotica. Nelle Ande, è comune che, dopo aver fotografato i soggetti su uno sfondo bianco, il fotografo modifichi digitalmente l'abbigliamento, aggiungendo un tocco di eleganza. Il reportage solleva domande significative sulla rappresentazione fotografica, la memoria e la percezione culturale.
☞ Esplora il progetto “Visual Identity”
Report delle mie spese
cose pratiche • finanza
Nel corso di questo mese, ho registrato una spesa totale di €644,93, mentre il mio guadagno è rimasto fermo a €0 visto che ho smesso di lavorare a Maggio.
È importante sottolineare che queste spese comprendono non solo quelle direttamente legate al mio viaggio, ma anche gli oneri fissi di alcune piattaforme a cui sono abbonato mensilmente, il costo dell'assicurazione sanitaria, le consulenze del commercialista, eccetera.
Per me, non esiste una netta demarcazione tra spese di viaggio e altri costi. Mentre non ho spese fisse come l'affitto o il mutuo, ogni notte passata in ostello rappresenta una spesa. Inoltre, non possiedo un'auto e non ho pagamenti dilazionati. I miei abbonamenti riguardano principalmente piattaforme digitali essenziali per lavorare e viaggiare.
Questo mese si è rivelato il più economico del mio percorso in Sud America, soprattutto grazie alle prime due settimane durante le quali le spese sono state quasi nulle, grazie all'esperienza di volontariato presso la Guardian Farm, menzionata in precedenza, che mi ha garantito vitto e alloggio in cambio delle foto scattate per il loro blog.
Per ulteriori dettagli sulle mie spese di novembre, potete consultare l'articolo completo sul mio blog.
☞ Report completo delle spese di Novembre 2023.
E inoltre
📚 Una raccolta di racconti ispirati a storie e personaggi veri, un perfetto regalo di Natale per condividere messaggi positivi e affrontare al meglio le sfide quotidiane.
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🇵🇪 La brand identity del Perù è pazzesca, è stata sviluppata da FutureBrand e ad oggi è utilizzatissima in qualunque touchpoint tra il territorio e i visitatori.
☞ Guarda il case study
📷 «La fotografia è tutta qui: far vedere a un’altra persona quel che non può vedere perché è lontana, o distratta, mentre tu invece sei stato fortunato e hai visto».
☞ È morto Elliot Erwitt, rivedi le sue foto
Oddio, fratello. Sto scrivendo proprio di questa cosa del non essere né sentirmi DN. Prossimamente sarai su Catrame.
Ho da poco concluso il tuo stesso viaggio 😊 e Valle Sagrado è un luogo mistico